LEILOG

La Storia di "BO"

Ricordi, cronache aneddoti che riguardano BO nei periodi in cui è stata in mano ai diversi proprietari. Il tempo scorre dal basso verso l'alto, il periodo più recente è qui sotto.



QUINTO PROPRIETARIO
Federico D.
08/02/2008-
Ancona: l'amore per la Montreal nasce da bambino tanto che, non ancora 15enne, ne riconobbi all'istante una a Terni, parcheggiata sotto casa. Fu un tuffo al cuore, ricordo ancora l'emozione ad osservarne le palpebre, seppur ferme in posizione di riposo. Molti anni dopo, un servizio di Automobilismo dell'Agosto 2001 (La Storia, Su Strada) mi fa di nuovo prendere coscienza della mia passione mai sopita per questa vettura. Inizia una blanda ricerca che può diventare assidua solo dopo aver comprato casa (Aprile 2005). Il terreno "di caccia" è internet; i contatti con gli inserzionisti iniziano dal Luglio 2006, quando scovo una Montreal in vendita a Genova da parte di una signora in odore di divorzio. Nel giro di pochi mesi ne catalogo decine. A mano a mano che la ricerca prosegue, si fà breccia nella mia mente un nome: "Lei". Così si chiamerà la mia Montreal. Nella sezione RICERCA la lista di tutte le Montreal visionate prima di trovare... la mia ! A mano a mano che l'ho conosciuta, ho preso sempre più l'abitudine di chiamarla "BO", e così è conosciuta ancora oggi.


QUARTO PROPRIETARIO
Riccardo C.
28/04/2001-08/02/2008
Genova: "nel 2000 avendo qualche risparmio da parte decisi di acquistare la Montreal che mi aveva fulminato negli anni 70 allorquando, da bambino, la vidi durante una vacanza in Val d'Aosta. Mi consultai con un mio caro amico che è un noto collezionista di alto livello; comunque mi aiutò nella ricerca e mi accompagnò a vedere i pezzi che trovavo nelle varie inserzioni. Finalmente su Ruoteclassiche vidi l'inserzione di una Montreal in splendide condizioni di colore rosso. Telefonai ed il mio interlocutore mi disse di essere un privato e che la macchina era veramente bella; 3 giorni dopo, durante le vacanze di natale 2000/01 partii dalla Val d'Aosta e mi recai a Rovigo (oltre 600km!) e durante il viaggio caricai il mio amico. Arrivati a Rovigo scoprimmo che il venditore era un commerciante, che la Montreal era in pessime condizioni di meccanica, mentre la carrozzeria era stata rabberciata da qualche muratore del posto; la delusione fu tanta e dovetti trattenere il mio amico che voleva dare una lezione al farabutto che ci aveva fatto fare tutti quei km per niente. Al ritorno in autostrada ci fermammo ad un autogrill dove comprammo Ruoteclassiche di gennaio e vedemmo l'inserzione della 'Montreal d'oro' (come la chiamavano i miei figli). Telefonando scoprimmo che era visibile in un paesino del ferrarese; fissammo immediatamente l'appuntamento e dopo un'ora eravamo sul posto. Ricordo ancora l'emozione quando la vidi... bellissima anche se non era come oggi. Si vedeva che era stata usata con cura e che aveva percorso pochi km però gli interni erano consunti e la vernice screpolata. Il mio accompagnatore, esperto meccanico (anche se per vivere fa il dentista) mi confermò che l'auto era molto valida. Smontammo la batteria dal Mercedes del proprietario e riuscimmo a metterla in moto anche se non potemmo provarla perchè la frizione era fuori uso. Concluso l'affare qualche giorno dopo mandai il mio meccanico a prenderla: dopo avere sostituito la pompa frizione e sistemato i freni e cambiati i liquidi me la consegnò, andava benissimo ! Nel 2003 il motore perse improvvisamente potenza e la portai dal mio amico carburatorista che mi disse che il filtro benzina del serbatoio era tappato. Feci pulire il serbatoio e revisionare tutto il circuito e regolare l'iniezione. Cambiò anche la marmitta, la calotta del distributore ed altri particolari che non ricordo. Nel frattempo io acquistavo dall'Afra le plastiche delle luci posteriori e quelle delle luci di posizione anteriori (che batoste !). A questo punto la meccanica era molto ok però la carrozzeria... Così mi rivolsi al buon Tosetti (Autoservice S.r.l. - GE, ndr) che ci lavorò per mesi e mi concesse adeguate dilazioni. L'auto venne interamente smontata e portata a metallo (confermo che l'auto è sempre stata di quel colore). Alla fine il risultato fu stupefacente e quando andavo in giro mi fermavano in continuazione. Poi rifeci ancora gli interni e raggiunse la perfezione. Poi problemi personali (mi separai) mi fecero disaffezionare perchè avevo brutti ricordi.. così la usai sempre meno. Ora sono contento che sia in buone mani perchè so che la si sta tenendo come facevo io quando ero motivato. Spero proprio che Tosetti prima o poi trovi le foto. Ricordo che un giorno me le voleva dare ma non avevo ancora il pc ed a malapena sapevo cosa fossero le foto digitali".


TERZO PROPRIETARIO
Giampaolo L.
05/10/1988-28/04/2001
Bologna: il sig. Giampaolo comprò la Montreal dal sig. Dante per utilizzarla nel weekend. E' lui che nel 1990 ha ottenuto l'omologazione del RIAR (qui le foto scattate per la pratica) previa visita ispettiva ad Arese. Successivamente non ha più potuto utilizzarla a causa dello scarso tempo libero lasciato dal lavoro ed ha dovuto liberarsene dopo un periodo di inattività.


SECONDO PROPRIETARIO
Dante C.
03/01/1973-05/10/1988
S.Lazzaro di Savena (BO): dalla signora Cristina (figlia del primo proprietario) si sa che il sig. Dante comprò la Montreal dal padre Amedeo, all'epoca suo carissimo amico. Il sig. Dante non è più in vita e non ha avuto figli a cui chiedere ulteriori informazioni.


PRIMO PROPRIETARIO
Amedeo Giovanni V.
27/07/1971-03/01/1973
S.Lazzaro di Savena (BO): dalle parole della figlia Cristina (una simpaticissima signora innamorata dell'Alfa Romeo) si sa che il padre era titolare di una officina Alfa Romeo e per avere quella Montreal dall'Alfa fece pazzie, visto che le consegnavano solo a pochissime concessionarie che avevano la precendenza sulle officine. Addirittura il sig. Amedeo minacciò di rinunciare al mandato dell'Alfa per la sua officina se non gli avessero consegnato la vettura, visto che aveva promesso alla figlia Cristina che la sarebbe andata a trovare al mare a bordo proprio di una Montreal ! Gliela consegnarono presto (era una delle primissime prodotte !!!) in modo che poté mantenere la promessa fatta alla figlia ed il fatto fu talmente eccezionale che un concessionario di Rimini che vide la vettura chiese al sig. Amedeo come diavolo era riuscito ad avere la macchina ! Per la s.ra Cristina questa Montreal ha costituito una parte importante della sua vita, specialmente in relazione all'amato padre che ora non c'è più. Lei stessa possiede ancora oggi la seconda Montreal che il padre comprò (perché dotata di aria condizionata) dopo aver venduto la prima al sig. Dante, suo carissimo amico.